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XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
INVITATI ALLA MENSA DI DIO
"Tutto è pronto, venite alle nozze" (Mt 22,4)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, il vangelo di oggi ci racconta la parabola della festa di nozze. Tutti gli uomini sono invitati a questa festa, vale a dire al regno che Cristo è venuto ad instaurare sulla terra.
Il nostro Dio non è un Dio triste, come spesso viene rappresentato:
è eternamente felice, e vuole che anche gli uomini, suoi figli, lo siano. Per questo, nella parabola, sono invitati alle nozze, alle nozze del Figlio suo con l'umanità: gli uomini ne sono i beneficiari. Ma essi se ne sentono interessati? Quanti declinano l'invito, preferendo dedicarsi alle loro occupazioni, ai loro affari, ai loro piaceri! E invece di quale gioia sarebbe illuminata la loro vita, in quale festa si trasformerebbe ogni giorno - nonostante le preoccupazioni e le prove - se sapessero rispondere all'invito del Signore, e indossassero, per essere meno indegni, la veste nuziale, si mettessero cioè nelle disposizioni necessarie per potersi sedere alla mensa divina.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- La fede nelle promesse del Signore è per noi luce nella notte, sostegno nelle prove, speranza nelle nostre pene e nei nostri dolori?
- Dobbiamo attingere da Cristo la forza di cui abbiamo bisogno, ricorrendo alla preghiera, alla meditazione del vangelo, alla pratica dei sacramenti.
- Noi cristiani non dobbiamo credere di essere i soli invitati alla festa di nozze, al banchetto del regno, pensando che un certo numero di uomini sia escluso, come i pagani, gli increduli, i non praticanti.
2. Invocazioni
- Signore, Re dell'universo, che ci inviti alle nozze eterne del tuo Figlio, abbi pietà di noi.
- Cristo, venuto sulla terra per comunicare agli uomini l'invito del Padre, abbi pietà di noi.
- Signore, che apri il nostro cuore all'invito e alle ispirazioni del Padre e del Figlio, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 25,6-10): Il convito messianico
Per evocare ed esaltare la felicità che Dio riserva, alla fine dei tempi, a tutti i popoli della terra, il profeta Isaia si serve di immagini concrete, molto eloquenti, in particolare di quella di un grandioso convito, nel quale saranno serviti cibi squisiti.
a. Questo convito, preparato sopra un'alta montagna, con carni scelte e vini prelibati, è l'immagine della felicità eterna, riservata agli amici di Dio, nel suo Regno.
b. Il velo di lutto e la coltre, strappati e fatti a brandelli, simboleggiano la definitiva vittoria degli eletti sulla sofferenza e sulla morte.
c. Questo brano ci ricorda la parola di Cristo: «La vostra tristezza si cambierà in gioia». È questa anche la nostra speranza? E ci aiuta ad affrontare le lotte della vita presente? Essa deve anche ispirarci parole di conforto e di speranza per i nostri fratelli, oppressi dalla miseria e dal dolore.
Salmo responsoriale (Sal 22): La cura di Dio per il suo popolo
Il pastore che vive solo per il suo gregge è l'immagine di Dio, che ha le più tenere cure per il popolo d'Israele. Per noi è la felice certezza di saperci guidati dal Signore verso i pascoli ubertosi. Pastore delle nostre anime, ci nutre con il pane celeste e tutti ci avvolge con il manto della sua misericordia.
Rit.: Abiterò per sempre nella casa del Signore.
Seconda lettura (Fil 4,12-14.19-20): Ringraziamento di Paolo
Paolo, forte della fortezza di Cristo, ha imparato anche a far senza i conforti materiali; però ringrazia caldamente i cari Filippesi dell'aiuto generoso che gli hanno dato durante la sua prigionia a Roma.
a. Paolo incomincia col dire che le circostanze del suo difficile apostolato l'hanno istruito: sa accontentarsi di poco e ad essere sereno tanto nell'abbondanza che nella carestia.
b. Insegna loro il segreto di questa forza, perché anch'essi la cerchino dove l'ha trovata lui: in Cristo Gesù. «Tutto posso in colui che mi dà la forza».
c. Quando la prova ci tocca, dove cerchiamo consolazione e sostegno? I veri amici sono rari, e poi non potrebbero accompagnarci fino alla vetta della sofferenza. Solo il Signore ci è vicino, sempre vicino, per aiutarci a portare la nostra croce.
Vangelo (Mt 22,1-14): La parabola del convito di nozze
Questa parabola evidenzia gli insistenti richiami di Dio al popolo eletto, che, a causa della sua infedeltà, rischia di essere escluso dal Regno di Dio e di essere soppiantato dai popoli pagani.
a. La pronta sostituzione dei primi invitati con persone raccolte dalla strada prefigura l'ingresso dei pagani nel Regno messianico, al posto del popolo ebraico che ha rifiutato di entrarvi.
b. La veste nuziale raffigura la purezza dell'anima e la carità nel suo duplice aspetto di amore di Dio e del prossimo.
c. Due lezioni anche per noi: dobbiamo rispondere generosamente agli inviti del Signore, da qualunque parte ci vengano; non dobbiamo mai presentarci davanti a lui senza le disposizioni di anima e di cuore, che sono necessarie per questo incontro.
Suggerimenti per l'omelia
Dio ha stretto un alleanza con l'umanità, per mezzo del figlio suo Gesù Cristo: con lui ha fondato una vera famiglia, nella quale tutti gli uomini sono invitati ad entrare, e che il Vangelo chiama:
Regno di Dio. Per suscitare in noi il desiderio di farne parte, Cristo lo paragona a un banchetto di nozze.
Dio ci invita:
- a un pranzo di nozze: siamo cioè chiamati alla felicità. Infatti in un pranzo di nozze regna la gioia e si dimenticano, almeno per un po', i dispiaceri e le preoccupazioni;
- alle nozze del suo Figlio: assumendo la condizione umana il Figlio di Dio ha, per così dire, sposato la nostra umanità, ha stretto con lei un patto, come il fidanzato con la fidanzata;
- la tavola è pronta e i cibi squisiti: sono tutti i benefici di Dio, il suo amore, la grazia del battesimo, il pane della parola e dell'eucaristia, la felicità eterna.
La veste nuziale, senza la quale si è esclusi dal banchetto, simboleggia le disposizioni necessarie per esser vi ammessi:
- la pronta risposta all'invito divino: quanti purtroppo, sedotti dai beni terreni, chiudono l'orecchio alla voce di Dio;
- l'umiltà e la riconoscenza: è Dio che ci invita, senz'alcun merito da parte nostra. Entriamo nella sala non da conquistatori, ma con buona educazione e animo grato;
- la condivisione nella carità: anche se uno solo dei nostri fratelli fosse escluso per colpa nostra, l'ingresso al banchetto sarebbe certamente interdetto anche a noi. Il Regno di Dio è chiuso a chi non ha amore.
Preghiera universale
Fratelli, Dio nel suo amore per gli uomini vuole ch'essi siano riuniti attorno al suo Figlio, per essere il popolo eletto e costituire il suo Regno, nel quale saranno colmati dei doni del suo cuore di Padre. E necessario che gli uomini rispondano al suo invito se vogliono conoscere le gioie delle nozze divine.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. I pastori della Chiesa hanno la missione di trasmettere l'invito del Signore. Perché non si lascino scoraggiare dalle incomprensioni, dalle critiche e dai rifiuti: preghiamo.
2. Perché gli uomini rispondano numerosi all'invito divino: siano
essi ricchi o poveri, malati o sani, felici o sventurati: preghiamo.
3. Nella nostra misera società manca, purtroppo, a molti la possibilità di riconoscere e di accogliere l'invito del Signore. Perché i responsabili politici si preoccupino di creare condizioni di vita più umane: preghiamo.
4. Per i perseguitati, i malati, gli anziani, i senza famiglia e i senza tetto; perché siano aiutati dalla carità dei loro fratelli cristiani e possano anch'essi sedere alla tavola di famiglia: preghiamo.
5. La santa messa è il meraviglioso convito di nozze in cui ci viene servito il vero pane di vita, disceso dal cielo. Perché tutti noi, uniti nell'eucaristia ogni domenica, sappiamo diffondere anche all'esterno la gioia dei commensali: preghiamo.
Signore, tu ami tutti gli uomini; tu li inviti a varcare le porte della tua casa per prender parte alla gioia delle nozze. Fa' di noi i messaggeri del tuo cuore, perché gli uomini ovunque dispersi si trovino sempre più numerosi al banchetto delle nozze divine. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Invitati da Cristo a pregare il Padre, ripetiamo insieme con lui e in lui le domande ch'egli ha posto sulle nostre labbra.
Parole dl congedo e dl saluto
Siamo i servi del vangelo: andiamo anche noi agli incroci delle strade ad invitare quelli che incontriamo, perché vengano con noi a condividere la mensa del Signore.