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XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - B
LA FAMIGLIA UMANA
“Così non sono più due, ma una sola carne" (Mc 10,6)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Il tema che emerge dalle letture di oggi è di una scottante attualità:
è l'esaltazione dell'amore coniugale, tanto che questa domenica potrebbe essere chiamata «domenica della famiglia».
In tempi in cui il matrimonio è contestato da tutte le parti, addirittura demolito, specie in quelle nazioni nelle quali le legislazioni civili concedono con tutta facilità il divorzio a chi lo desidera, sarà bene ricordare ai cristiani la legge fondamentale dell'indissolubilità del matrimonio. Essa deriva dalla natura stessa dell'amore coniugale. Violarla è lo stesso che scalzare le basi della società e provocare una lunga serie di drammi, gli uni più dolorosi degli altri.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Quale concetto abbiamo dell'amore coniugale? È conforme al pensiero di Dio, come appare dalla Bibbia e dall'insegnamento della chiesa?
- I divorzi si moltiplicano... Ci siamo forse schierati dalla parte del divorzio, dimenticando che il vero amore, secondo la volontà del Creatore, esige una fedeltà incondizionata?
- Al contrario, abbiamo dato prova di disprezzo e di insensibilità di fronte a quelli che hanno vissuto il fallimento del loro matrimonio, aggiungendo così ferita a ferita?
2. Invocazioni
- Signore, tu hai voluto che l'uomo e la donna non fossero più due, ma formassero nel matrimonio una cosa sola, abbi pietà di noi.
- Cristo, il tuo amore per la chiesa è il modello dell'amore vicendevole degli sposi, abbi pietà di noi.
- Signore, che santifichi l'unione degli sposi, affinché sia sorgente di fecondità, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Gn 2,18-24): La prima coppia umana
L'autore del libro della Genesi ci dice, con alcune immagini, qual èl'origine della prima coppia umana: è Dio che ha creato l'uomo e la donna, l'uno complementare all'altra, affinché uniti nel matrimonio essi costituiscano una coppia stabile.
a. La prima parte della lettura ci indica il posto privilegiato che Dio ha riservato all'uomo nell'universo: superiore al mondo materiale e da lui distinto a motivo dello spirito, egli lo domina, lo trasforma, lo nobilita col suo lavoro.
b. La seconda parte ci spiega come Dio ha voluto che l'uomo e la donna si unissero, in uguaglianza di diritti e di doveri, in una comunione di amore infrangibile e definitiva, sorgente di fecondità e di gioia ad un tempo.
c. Questo è il senso del matrimonio nel pensiero del Creatore. Col pretesto della libertà, ma di una libertà male intesa, le società moderne sembrano volersene allontanare: in questo modo esse distruggono stupidamente i valori più sacri.
Salmo responsoriale (Sal 127): La felicità di una famiglia fedele
Una casa prosperosa, unita, colma di felicità: questa è la ricompensa che Dio riserva ad una famiglia in cui regna la fedeltà, e che è chiaramente indicata dalle delicate immagini usate dal salmista.
Rit.: Ci benedica il Signore, fonte della vita.
Seconda lettura (Eb 2,9-11): Gesù, fratello di tutti gli uomini
L'autore della Lettera agli Ebrei s'è proposto lo scopo di esaltare il sacerdozio di Cristo: Gesù è il sacerdote perfetto. Per realizzare il piano divino egli ha assunto la condizione umana, e ha subito la passione e la morte prima di giungere alla risurrezione.
a. Con l'incarnazione Cristo si è fatto uomo, dimenticando la sua dignità di figlio di Dio: è quindi assolutamente vero ch'egli appartiene alla nostra stessa razza, ed è solidale con tutti gli uomini.
b. Con la redenzione egli ha conosciuto il dolore e la morte, meritando così di risuscitare e di essere coronato di gloria: nello stesso tempo ha dato a tutti gli uomini la possibilità di essere associati al suo trionfo.
c. Questa azione sacerdotale di Cristo continua nel cuore dell'umanità, nel cuore di ogni uomo. Egli continua a soffrire, a morire, a risuscitare in ogni battezzato e perfino in ogni uomo. Mistero di fede, capace di sostenere il nostro coraggio e la nostra speranza.
Vangelo (Mc 10,2-16): Vivere bene l'amore coniugale
Prendendo lo spunto da una domanda dei farisei sulla liceità del divorzio, Gesù esalta l'ideale del matrimonio, come Dio l'ha voluto e stabilito fin dalle origini.
a. Ostinati nei loro metodi, i farisei cercano di compromettere Gesù facendogli una domanda imbarazzante: Mosè nella sua legislazione tollera il divorzio. E lui, che è il Cristo, lo condannerà?
b. Dopo aver spiegato perché Mosè ha dovuto scendere ad un compromesso, Gesù proclama altamente che è indispensabile ristabilire il matrimonio nella sua originale purezza, al fine di garantirlo dai capricci e dagli abusi.
c. L'amore coniugale, ratificato da un impegno solenne e consacrato dal sacramento di Cristo, deve restare indissolubilmente fedele nella buona e nella cattiva sorte.
Suggerimenti per l'omelia
In questi tempi nei quali le verità fondamentali vengono disattese, è più che mai necessario ribadire gli insegnamenti di Cristo relativi al matrimonio, e che la chiesa non si stanca di riaffermare nel corso dei secoli.
- La legge dell'indissolubilità del matrimonio è di origine divina. Tanto è vero che essa è scritta nell'intimo stesso della natura umana. Per convincersene, basta riflettere alle esigenze insite nell'amore coniugale, questo sentimento misterioso e meraviglioso ad un tempo, che unisce un uomo e una donna per la buona e la cattiva sorte, in un dono totale e reciproco del loro essere e della loro vita.
- L'indissolubilità del matrimonio è indispensabile per la sua perfetta riuscita: per gli sposi stessi: se vogliono trovarvi la realizzazione della loro personalità;
per i loro figli, che, senza un clima di sicurezza e di dolce calore umano, non potrebbero avere una crescita normale in nessun campo;
per la società stessa: una famiglia che manca di stabilità e di equilibrio non potrebbe essere un fattore valido di progresso e di benessere.
- Tutto ciò non deve impedirci di avere un atteggiamento di comprensione e di carità verso i divorziati. Senza nulla sacrificare alle esigenze della legge, astenendoci da ogni giudizio nei riguardi di coloro che hanno conosciuto il fallimento: ne sono già stati addolorati e colpiti a sufficienza. Quanto Cristo era chiaro nella condanna del peccato, altrettanto era buono e misericordioso nell'accogliere il peccatore.
Preghiera universale
Fratelli, abbiamo sentito Cristo proclamare senza alcuna riserva la sacra legge dell'indissolubilità del matrimonio: «L'uomo dunque non sepàri ciò che Dio ha congiunto!». Preghiamo affinché i cristiani non si lascino confondere nella loro fede.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Affinché i pastori della chiesa, responsabili della verità insegnata da Cristo, sappiano riaffermare con energia la legge del matrimonio cristiano: preghiamo.
2. Affinché i cristiani, discepoli di Cristo, non si lascino influenzare dal flusso delle idee moderne, e si guardino bene dal venire a patti con gli avversari della fede: preghiamo.
3. L'amore coniugale è esigente. Affinché esso si affermi e aumenti è indispensabile che ognuno degli sposi lotti contro l'egoismo. Perché essi abbiano l'energia e la generosità a ciò necessaria: preghiamo.
4. A fianco di famiglie profondamente unite, quante ce ne sono ormai al limite della rottura. Affinché aumenti e s'imponga la felicità delle prime, e si attenuino e vengano superate le difficoltà delle altre: preghiamo.
5. Per le famiglie della nostra parrocchia: affinché esse vivano nella più perfetta unità di cuore e siano per i figli l'ideale della formazione umana e cristiana: preghiamo.
Signore, tu hai voluto che la famiglia umana fosse la cellula fondamentale della società. Ci sembra che mai come oggi le forze del male abbiano sferrato contro di essa degli assalti così tremendi! Concedi agli sposi la forza di essere perfettamente fedeli; ai giovani, chiamati a fondare una famiglia, la saggezza di prepararsi con serietà; a tutti la cura di aiutare le famiglie ad adempiere la loro missione nell'educazione dei figli, impegno tanto bello ma anche tanto delicato. Te lo chiediamo per Gesù Cristo, tuo Figlio, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Noi siamo fratelli di Cristo, della sua stessa razza - proclama san Paolo -. Forti di questa fede, uniamoci a lui nel rivolgere al Padre la nostra preghiera.
Parole di congedo e di saluto
Le nostre famiglie sono il più grande dono di Dio. Che egli le benedica affinché siano dei veri santuari, nei quali ognuno di noi abbia la possibilità di svilupparsi e crescere nella gioia.