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XV DOMENICA ORDINARIA C
LA LEGGE DI CRISTO
“Questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore” (Dt 30,14)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, spesso è proprio ciò che ci sta vicino che richiama di meno la nostra attenzione. Spesso, purtroppo, solo dopo aver perduto una persona cara ci accorgiamo del posto che occupava nella nostra vita, della dolcezza della sua presenza e dei profondi legami che ci univano a lei.
Il Signore è sempre vicino a noi, ci ricolma senza posa dei benefici del suo cuore, e ci parla. Ci rendiamo conto della sua presenza? Sentiamo la sua parola? Sentiamo il cuore riempirsi di riconoscenza e di gioia?
La parabola del buon samaritano avrebbe potuto suggerirci un altro tema di riflessione e anche molto importante. Avendo però spesso l'occasione di parlare e meditare sul dovere dell'amore del prossimo, oggi scegliamo il tema dell'ascolto del Signore, sempre presente al centro della nostra vita (vedi omelia).
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Abbiamo compreso che la legge cristiana è una legge di amore, e che perciò le pratiche esteriori perdono ogni valore agli occhi di Dio se non sono ispirate dall'amore?
- Abbiamo compreso anche che l'amore che noi diciamo di avere per Iddio, per essere vero e sincero deve prolungarsi ed espandersi nell'amore del prossimo?
- E l'amore del prossimo deve essere vissuto nella realtà di ogni giorno, nella comprensione degli altri, nell'aiuto reciproco, nel perdono delle offese.
2. invocazioni
- Signore, tu che hai scritto la tua legge di amore nell'intimo dei nostri cuori, abbi pietà di noi.
- Cristo, che ci riconcili col Padre per mezzo del sangue versato sulla croce, abbi pietà di noi.
Signore, che riveli l'amore del Padre e infondi in noi l'amore di figli, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Dt 30,10-14):
La legge di Dio è scritta nel cuor dell'uomo
La prima lettura, presa dal libro del Deuteronomio, ci ricorda che l'uomo deve sforzarsi di osservare i comandamenti di Dio, per amore verso di lui.
a. Abbiamo talvolta la sensazione che Dio se ne stia lontano da noi, in silenzio: e invece è vicino, vive in noi e ci parla nell'intimo del cuore.
b. Ma può anche darsi che noi non sappiamo ascoltarlo e sentirlo. Può anche darsi che noi, temendo le sue esigenze, chiudiamo più o meno coscientemente gli orecchi alla sua voce.
c. Dio non può accontentarsi di una fedeltà puramente esteriore alla sua volontà: egli vuole un comportamento che abbia le sue radici nel cuore e che sia ispirato dall'amore.
Salmo responsoriale (Sal 18): Lode della legge di Dio
Il salmo è un canto di lode alla legge di Dio: essa non è costrizione né oppressione, ma sostegno dello spirito, sorgente di saggezza e di gioia. La legge di Dio è perfetta perché è espressione della sua stessa perfezione.
Rit.: I tuoi giudizi, Signore, danno gioia.
Seconda lettura (Col 1,15-20): Tutto si compie in Cristo
In questo brano della Lettera ai Colossesi san Paolo leva davanti ai nostri occhi la figura di Cristo in tutta la sua statura: esalta la sua supremazia nell'ordine della creazione e in quello della redenzione.
a. Nell'ordine della creazione: Cristo è il primogenito di tutte le creature, anche angeliche; più ancora: tutto è stato creato per mezzo di lui e per lui.
b. Nell'ordine della redenzione: è stato col sangue della sua croce che ha riconciliato l'umanità con Dio, e ne è divenuto il capo e il principio.
Vangelo (Lc 10,25-37): Chi è il mio prossimo?
Essere cristiani vuol dire amare Dio come un padre e gli altri come fratelli. Ma questo amore per gli altri fino a che punto deve arrivare? La parabola del buon samaritano ci aiuta a capire che deve comprendere tutti gli uomini, senza distinzione di razza, di condizione sociale e di religione.
a. Anche la religione giudaica insegnava l'amore del prossimo; ma i dottori della legge avevano trovato il modo, con i loro sofismi e cavilli, di restringere notevolmente il concetto di prossimo.
b. Rispondendo a uno di loro, il Signore fa saltare tutte le comode barriere dietro le quali si nascondevano, per non conformarsi totalmente alle prescrizioni della legge della carità.
c. Succede spesso anche a noi di trovare troppo difficile o inopportuna la legge dell'amore del prossimo, e di cercare tutte le scuse per sottrarci ai suoi obblighi.
Suggerimenti per l'omelia
Nel deserto, dove passa quaranta giorni nella preghiera e nel digiuno, il Signore subisce gli assalti del tentatore: «Se tu sei il figlio di Dio, comanda che queste pietre diventino pane». E Gesù risponde che l'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Abbiamo anche noi fame e sete di questa parola di vita?
- Il Signore ci parla. Non sensibilmente in modo da farsi sentire dall'orecchio materiale, ma con una parola che si rivolge al cuore e lo tocca in mille e mille maniere: la lettura e la meditazione del Vangelo, le spiegazioni che ne vengono date, l'insegnamento della Chiesa trasmesso per mezzo di coloro che ne hanno ricevuto il mandato, gli avvenimenti di ogni giorno, considerati alla luce dello Spirito.
- Come percepire questa Parola? Sono indispensabili alcune disposizioni interiori: l'umiltà, questa meravigliosa capacità di accogliere, questa disponibilità che apre l'anima alla verità; la generosità di cuore, senza la quale le esigenze divine, quelle dell'amore, ci spaventerebbero; il silenzio interiore, «il deserto», senza del quale la Parola di Dio non si sentirebbe, coperta dagli interessi, dalle preoccupazioni, da tutto il frastuono della pubblicità che ci circonda.
Che fare di questa Parola? In primo luogo, dopo averla ascoltata e meditata, impegnarsi a viverla. Essa ci offre un ideale da conseguire: stabilire in noi e attorno a noi il regno di Dio, regno di giustizia, di pace, di concordia e di gioia. In secondo luogo, farci messaggeri di questa Parola, come ci ha ordinato Gesù: Siate la luce del mondo... Gridate il Vangelo sui tetti!
Preghiera universale
Fratelli, Gesù ha rivelato la misericordia del Padre per gli uomini, facendo di se stesso il Buon Samaritano. Domandiamo che il nostro cuore si apra a questa rivelazione, perché a nostra volta diveniamo dei buoni samaritani per i nostri fratelli, specialmente per i più sfortunati.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La missione principale della Chiesa è quella di prolungare sino alla fine dei tempi il ministero di amore di Gesù Cristo. Perché la compia col massimo zelo e la massima dedizione: preghiamo.
2. La parabola del buon samaritano parla di un sacerdote e di un levita che sono passati indifferenti accanto ad un ferito. Perché i nostri sacerdoti siano soprattutto i ministri della misericordia di Dio: preghiamo.
3. Nelle strade della vita quanti feriti, quanti infortunati nel corpo e nello spirito. Perché Dio susciti dei buoni samaritani che si chinino su di loro per consolarli e soccorrerli: preghiamo.
4. Quanti uomini, in un mondo chiuso e ostile come il nostro, non hanno mai capito che Dio è amore. Perché i nostri atti di carità fraterna rivelino anche a loro questa consolante verità: preghiamo.
5. Per la nostra comunità parrocchiale: perché regnino in essa lo spirito dell'aiuto reciproco, della stima vicendevole, il rispetto degli uni per gli altri, e un’instancabile carità: preghiamo.
Signore Gesù, fa' che siamo più fedeli allo spirito dell'amore che non alla lettera della legge. Insegnaci ad amare i nostri fratelli come tu li ami, così anche noi saremo ripieni del tuo amore e potremo veramente dirci tuoi discepoli. Tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Figli di Dio per il battesimo e fratelli in Cristo, noi siamo chiamati a vivere l'amore fraterno. In unione di cuori recitiamo la preghiera dei figli.
Parole di congedo e di saluto
Se l'amore ha preso possesso del nostro cuore, esso ci farà amare i fratelli, specialmente i più poveri e abbandonati, che incontreremo sul nostro cammino.