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Anno C
Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
a cura dell’Editrice Elledici
Famiglia: custode del mistero
Introduzione
Appena passato il Natale la liturgia della Chiesa pone immediatamente in primo piano la famiglia in cui Gesù nasce e, quindi, in cui Dio viene ad abitare. Questo è significativo: il primo luogo in cui siamo chiamati a tradurre in concreti atti di amore i doni e le illuminazioni che riceviamo da Dio è la famiglia o, più in generale, la nostra vita di tutti i giorni. Il nostro quotidiano, ed in esso la nostra famiglia, non è un aspetto della vita “nonostante il quale” giungiamo alla santità. Esso costituisce, infatti, il primo laboratorio dove sperimentare la nostra adesione al progetto di Dio.
Atto penitenziale
Signore Gesù, nei nostri rapporti con le persone più vicine a noi si nasconde il rischio del dare tutto per scontato. Signore, pietà.
Cristo Gesù, tendiamo spesso ad idealizzare la santa Famiglia di Nazaret e così ad allontanarla dalla nostra vita concreta. Cristo pietà.
Signore Gesù, troppo spesso non siamo capaci di conciliare la stabilità dei nostri legami con l’esigenza di libertà. Signore, pietà.
Presentazione della Parola di Dio
Prima lettura - Sam 1,20–22.24–28: Samuele per tutti i giorni della sua vita è richiesto per il Signore.
Anna, che nella sua sterilità ha ricevuto in dono un figlio, Samuele, lo restituisce a Dio. In ciò potremmo scorgere un’opposizione inconciliabile tra il desiderio di una madre di avere per sempre suo figlio con sé, e la scelta di consacrarlo al servizio al tempio. A ben guardare invece Anna, così facendo, coopera con Dio per dar vita a un uomo, per adempiere il progetto che gli è proprio e per far progredire l’azione di Dio a favore del Suo popolo.
Dal Salmo 83 (84): Beato chi abita nella tua casa, Signore.
La nostra casa è il luogo in cui siamo pienamente noi stessi. Se essa è quella del Signore allora possiamo in questo dirci veramente beati (nella sezione Canti a Messa, il canto di un ritornello responsoriale al Salmo).
Seconda lettura - 1 Gv 3,1-2.21-24: Siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
È il legame tra il Padre e il Figlio che ci permette di essere realmente figli di Dio. Non in senso figurato; nella misura poi in cui ci crediamo nel Figlio e ci amiamo reciprocamente, Dio ci dà il suo Spirito, per il quale diventiamo suoi figli.
Canto al Vangelo: Alleluia, Alleluia. Apri, Signore, il nostro cuore e accoglieremo le parole del Figlio tuo. Alleluia.
Vangelo: Lc 2,41-52: Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri.
Il brano di Luca mostra una grande distanza tra Maria e Giuseppe, i quali non comprendono né il comportamento né le parole di loro figlio, e la determinazione di Gesù nel fare la volontà del Padre. È risolvendo tensione tra esperienze della vita quotidiana e attenzione al discernimento della volontà di Dio che si può realizzare la santità della famiglia.
Preghiera dei fedeli
Come la Santa Famiglia anche le nostre vivono delle difficoltà e percorrono un silenzioso cammino che coltiva profondi legami d’amore; l’origine di questa perseveranza e di questa ricchezza, Signore, non puoi che essere Tu. Preghiamo insieme e diciamo: Signore entra nelle nostre case.
O Padre, aiutaci a lasciarti entrare nella realtà che viviamo ogni giorno e a non confinarti nei ristretti spazi delle nostre pie emozioni. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Monizione alla preghiera del Signore
Gesù ha scelto di rivelarci l’insondabile rapporto tra noi e Dio come un legame tra un Padre e i suoi figli. Rinnoviamo questa consapevolezza con le parole che Egli stesso ci ha insegnato...