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XX DOMENICA ORDINARIA C
PER O CONTRO CRISTO
“Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione” (Lc 12,51)
Parole di accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, Cristo è luce e amore; luce che illumina, amore che riscalda. Nulla da un'idea più giusta della sua missione dell'immagine del fuoco. «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra - egli dice - e come vorrei che fosse già acceso».
Come discepoli di Cristo, sentiamo il desiderio di bruciare di questo fuoco? E vederne bruciare anche gli altri? Siamo degli innamorati di Dio, pronti a sopportare tutto, a sacrificare tutto perché quest'incendio a poco a poco si propaghi in tutto il mondo?
«Cristo, rinunciando alla gioia - dice san Paolo -, si è sottoposto all'umiliazione della croce. Vorremmo noi una corona di rose, mentre Cristo, nostro maestro, ne ha avuto una di spine?»
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Cristo ci dice: Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma piuttosto la divisione. Parola sorprendente! Dobbiamo intenderla al modo giusto.
- Come discepoli di Cristo, dobbiamo fortificare la nostra fede, rispondere a tutte le sue esigenze, affrontare con coraggio i combattimenti che la vita cristiana comporta.
- Per timore di compromettere la nostra tranquillità, rifiutiamo talvolta di impegnarci, di prendere posizione contro la falsità e l'ingiustizia, e di pagare di persona?
2. Invocazioni
- Signore, tu vuoi che i tuoi figli siano testimoni fedeli e coraggiosi: abbi pietà di noi.
- Cristo, che sei venuto a portare in terra il fuoco del tuo amore, abbi pietà di noi.
- Signore, sostegno e consolatore dei cristiani, fortezza invitta dei martiri, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Gr 38,4-6.8-IO): Geremia nella cisterna
I testimoni e i messaggeri di Dio in mezzo agli uomini, trovano sempre delle opposizioni e perfino dell'odio. Il profeta Geremia ne è un esempio eloquente.
a. L'episodio raccontato in questa lettura è uno dei più drammatici della sua vita. Col pretesto del patriottismo, i capi dell'esercito avevano scatenato la guerra contro il re di Babilonia.
b. Geremia condannava la loro politica. Accusato di disfattismo, viene arrestato e gettato in una cisterna piena di fango, e in essa sarebbe perito senza l'intervento di un dignitario della casa reale.
c. Dio non preserva i suoi fedeli, e ancor meno i suoi apostoli, dalle difficoltà e dai pericoli che li minacciano nel compimento della loro missione. Ma li assicura che prima o poi riusciranno vincitori.
Salmo responsoriale (Sai 39): Supplica pressante
In questo salmo commovente, il fedele supplica il Signore di non abbandonarlo. Nella notte della prova egli intravede la benevolenza di Dio a suo riguardo, e subito la sua preghiera si cambia in ringraziamento.
Rit.: Vieni presto, Signore, a liberarmi.
Seconda lettura (Eb 12,1-4): La testimonianza del martirio
Vivere nella fede e della fede non è cosa di tutto riposo. Ma a nessun costo dobbiamo lasciarci abbattere: la vittoria coronerà la nostra perseveranza. Questo è l'insegnamento che ci viene dal brano della Lettera agli Ebrei.
a. L'autore, usando addirittura un linguaggio sportivo, incoraggia il cristiano, discepolo di Cristo, a dare prova di resistenza in questa corsa di fondo che costituisce la vita cristiana.
b. Come ogni atleta, il cristiano deve liberarsi di tutto ciò che lo intralcia e appesantisce: rifiutare cioè il peccato e combattere contro le tendenze cattive.
c. Solo così, ad esempio di Cristo, da lui incoraggiati e fortificati, noi trionferemo delle difficoltà e conquisteremo la palma della vittoria.
Vangelo (Lc 12,49-57): Per o contro Cristo
Gesù previene i suoi discepoli e dice loro che, se vogliono essere fedeli al Vangelo, incontreranno necessariamente l'opposizione e la prova, perfino da parte di coloro che essi amano di più.
a. Cristo è venuto per accendere sulla terra il fuoco dell'amore divino, e lo farà accettando di essere battezzato nel suo sangue sulla croce.
b. Ora annuncia ai suoi discepoli, con molta chiarezza, che essi non saranno certo trattati meglio di lui: troveranno opposizioni, perfino in seno alla propria famiglia.
c. Essere cristiano quindi non significa condurre una vita tranquilla e regolata, senza imprevisti. Ma vuol dire accettare di essere incompresi, contraddetti, perseguitati: il regno di Dio non si instaura in modo diverso né in noi né negli altri.
Suggerimenti per l'omelia
La liturgia ci mette oggi di fronte agli impegni che dobbiamo prendere per essere veri discepoli di Cristo. Non l'abbiamo sentito dichiarare che è venuto a propagare nel mondo l'incendio dell'amore? Il cristiano deve far sua questa missione. Ma sappia che per lui, come lo è stato per Cristo, s'impone la legge della croce: egli dovrà accettare la lotta, le contraddizioni, le soffèrenze, la prova, se vuole...
- impadronirsi di questo fuoco: lo potremo solo alla condizione di avvicinarci il più possibile a Cristo, fornace incandescente di luce e di amore. Di qui la necessità di ascoltarlo, di meditare il suo Vangelo, di impregnarci dei suoi sentimenti, di unirci a lui con una preghiera incessante e di essere disponibili alle ispirazioni dello Spirito.
- bruciare di questo fuoco: «Volesse il cielo che voi foste freddi o caldi! Ma poiché siete tiepidi, io vi vomiterò dalla mia bocca». E categorica questa parola del Signore: bisogna ardere, se non si vuole essere rigettati da Dio. Perciò dobbiamo sforzarci di realizzare nella nostra vita quotidiana l'ideale evangelico, cercare di far le cose non per abitudine o per forza, ma in uno slancio di amore puro e ardente.
Espandere questo fuoco: Ogni vero discepolo di Cristo avrà il suo stesso desiderio: «Come vorrei che fosse già acceso!» - dice parlando del fuoco che ha portato. «Siate la luce che illumina» -ha detto altra volta. Come potremo essere «il candelabro» posto in alto, la cui luce si spande per tutta la casa? Con l'irradiazione di una fede vissuta nella semplicità e nell'onestà in tutti i nostri atti e i nostri interventi; col fervore di una carità di fuoco, sempre pronta a dare e a darsi.
Preghiera universale
Fratelli, la vita del cristiano non è una vita tranquilla, se la si vive secondo il Vangelo. Cristo l'ha detto chiaramente. Ci sono degli impegni da prendere e da assolvere, delle incomprensioni da affrontare, dei sacrifici da accettare. Domandiamo allo Spirito Santo la forza necessaria.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa: perché nonostante tutte le opposizioni ch'essa incontra mantenga sempre vivo il fuoco dell'amore acceso da Cristo: preghiamo.
2. Sembra che mai come oggi la persecuzione si sia abbattuta sui discepoli di Cristo. Perché tutti coloro che sono chiamati a dare la loro testimonianza, ricevano dallo Spirito Santo la forza necessaria: preghiamo.
3. Perché anche noi sappiamo dare testimonianza della nostra fede senza compromessi, anche a costo della tranquillità, delle comodità e perfino delle amicizie: preghiamo.
4. Perché, durante le vacanze, sappiamo essere testimoni di Cristo con quelli che incontreremo, certamente con tatto e delicatezza ma anche senza timore e falsa vergogna: preghiamo.
5. Per la nostra comunità parrocchiale: le contestazioni sono inevitabili. Perché esse non nuociano alla nostra unità, ma la rinforzino con l'approfondimento della fede e della carità: preghiamo.
Signore Gesù, tu sei venuto a portare la pace, ma una pace che non esclude lo sforzo, la lotta, il coraggio, l'audacia. Fa' che siamo gli operatori di questa pace, i propagatori del tuo fuoco: così saremo veramente tuoi discepoli. Tu che vivi e regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Essere cristiani vuoi dire prima di tutto amare Dio come padre, al punto di saper rischiare tutto, come Gesù, perché il suo regno si instauri sulla terra. Uniti a Cristo recitiamo la preghiera dei figli.
Parole di congedo e di saluto
Vogliamo vivere da veri cristiani, discepoli di Cristo? Rinunciamo a qualche agio per amor suo e portiamo con lui la nostra croce.