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DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE - A
IL GRANDE MISTERO DELL'AMORE
“Umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato...” (Fil 2,8)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, con la domenica delle Palme e della Passione, entriamo nei giorni, nei quali i patimenti di Cristo hanno toccato il loro culmine. Sono proprio gli ultimi giorni della sua vita che mettono in maggior evidenza il suo amore per noi.
Egli stesso ha affermato: «La prova più grande di amore che uno possa dare agli amici, è quella di morire per loro». Egli ha subito per noi la morte, e la morte di croce.
Lasciamoci conquistare da questo mistero di amore, e si realizzeranno anche per noi le parole di Cristo: «Quando sarò sollevato da terra, attirerò tutto a me».
Sia questo l'oggetto della nostra meditazione, durante la settimana santa.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Abbiamo sentito leggere tante volte il racconto della Passione del Salvatore. L'abbiamo ascoltata e meditata con il cuore, più che con la mente?
- Nella sua passione Cristo ha toccato l'abisso della più profonda umiliazione. Ci sentiamo di seguirlo su questa strada, o siamo troppo infatuati della nostra superiorità?
- Avremo il coraggio di camminare dietro a Cristo sulla via del Calvario? Oppure continueremo a comportarci da «nemici della croce», come dice san Paolo?
2. Invocazioni
- Signore, che per amore degli uomini non hai esitato a sacrificare il tuo unico Figlio, abbi pietà di noi.
- Cristo, obbediente fino alla morte di croce per salvare l'umanità colpevole, abbi pietà di noi.
- Signore, che apri i cuori al mistero dell'amore di Dio per gli uomini, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 50,4-7): Il canto del Servo sofferente
Questo canto del Servo sofferente, tratto dal Libro di Isaia, ci fa partecipare ai sentimenti di Cristo nella sua passione: sofferenza, solitudine, angoscia; ma nello stesso tempo coraggio intrepido, nella certezza del trionfo finale.
a. Il profeta Isaia parla di un uomo di Dio che, malgrado le persecuzioni e le torture, resta fedele alla missione ricevuta, e conserva incrollabile la sua fiducia in Dio.
b. Non c'è forse qui, tracciato dalla penna del profeta, molti e molti anni prima, il ritratto di Cristo nella sua passione?
c. Anche il discepolo di Cristo, ad esempio del suo maestro, dovrebbe avere il cuore dolce e umile, tranquillo e fedele, sempre sicuro che nella prova c'è in lui la forza di Dio.
Salmo responsoriale (Sal 21): Grido di aiuto
Il salmo 21 - che ricorre così' frequentemente nella preghiera liturgica -, è una profezia sublime e commovente della passione e del trionfo del Signore. Ne recitiamo alcuni versetti ripetendo, come ritornello, il grido stesso del Salvatore in croce:
Rit.: Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Seconda lettura (Fil 2,6-11): L'umiliazione e Il trionfo di Cristo
Umiliazione estrema ed esaltazione trionfale: è il duplice contrasto di quest'inno alla gloria di Cristo, che san Paolo ha inserito nella sua Lettera ai Filippesi.
a. Delle rivalità e delle gelosie erano sorte all'interno della comunità di Filippi. Per stroncare questi contrasti, san Paolo indica l'esempio di Cristo che, pur essendo Dio, non ha esitato ad accettare le peggiori umiliazioni, e perfino la morte sopra una croce.
b. San Paolo però non tralascia di far notare che questo libero consenso dato da Gesù all'amore del Padre, gli ha procurato la gloria e il trionfo, tanto da essere posto al di sopra di tutte le cose e di tutti gli esseri.
c. Vogliamo noi un giorno partecipare alla gloria del Signore, nostro maestro? Accettiamo di obbedire come lui, con un'obbedienza piena di amore, a Dio, nostro Padre; accettiamo di subire come lui umiliazioni e sofferenze.
Vangelo (Mt 26,1~27,66): La passione del Signore
Un racconto altamente drammatico e sconvolgente delle sofferenze e della morte del Figlio di Dio sopra una croce.
a. Il racconto della Passione non ha bisogno di commenti: parla da sé. Dobbiamo semplicemente ascoltarlo in spirito di preghiera, lasciandolo penetrare in noi e cercando di aprire il nostro cuore al messaggio che ci presenta.
b. E’ un messaggio di amore. Solo l'amore infatti può spiegare il dramma della passione: amore verso il Padre, che rende il Figlio obbediente fino alla morte di croce; amore verso gli uomini suoi fratelli, per i quali egli affronta i più terribili tormenti.
c. Possa il racconto della Passione del Signore strappare i nostri cuori dall'indifferenza e suscitare in noi l'ardente desiderio di rispondere con il nostro amore a questo amore infinito.
Suggerimenti per l'omelia
Meno di quattro giorni dopo il suo trionfale ingresso in Gerusalemme, Cristo sarà arrestato, giudicato e condannato a morte. Nulla gli sarà risparmiato. Sarà oggetto delle più volgari umiliazioni e delle più crudeli torture. Dal momento che anche la più piccola delle sofferenze avrebbe avuto un valore infinito, perché ha voluto arrivare a tanto?
Per infonderci un vivo orrore del peccato. Dice il profeta: Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Con cuore contrito e umiliato, anche noi dobbiamo dire: Sono io il responsabile del suo supplizio; egli espia i miei peccati!
Per farci intravedere il mistero del suo amore. Sapendo che Cristo si offrì volontariamente al ludibrio e alla morte per noi, non possiamo non comprendere che egli ci ha amato di un amore infinito.
Come dobbiamo vivere il mistero della Passione di Cristo? Compatire le sue sofferenze, commuoversi fino alle lacrime, non basta. «Non piangete su di me», ha detto Gesù alle donne che lo seguivano.
Dobbiamo accettare di soffrire insieme con lui. Accettare con amore la volontà del Padre, accettare le croci e le sofferenze, in unione ardente e feconda con Cristo crocifisso.
Dobbiamo vedere in coloro che soffrono la figura di Cristo sofferente. Vogliamo vedere il volto del Signore? Ebbene, è lì sotto i nostri occhi: un mendicante coperto di stracci, un malato grave, un disoccupato... Cristo è nascosto dietro di loro. Facciamo qualcosa per aiutarli e consolidarli: in essi aiuteremo e consoleremo il Signore.
Preghiera universale
Fratelli, iniziando la settimana santa promettiamo di uscire dalla nostra abituale indifferenza. Sia desto il nostro cuore: partecipiamo all'agonia di Cristo, alle sue umiliazioni e sofferenze, che sono le prove più eloquenti del suo amore per noi.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Perché i sacerdoti, ministri dell'Eucaristia, facciano comprendere ai fedeli, con la dignità della sacra liturgia, che cos'è il sacrificio del Calvario, rinnovato sull'altare: preghiamo.
2. Perché i cristiani, desiderosi di partecipare «in verità» alla Passione di Cristo, cerchino di vivere in unione con Maria, la madre dei dolori, presente ai piedi della croce: preghiamo.
3. Perché gli uomini, attirati dal salvatore crocifisso, comprendano fino a qual punto sono stati da lui amati, e diventino suoi convinti discepoli: preghiamo.
4. Cristo, il figlio di Dio, si è umiliato fino a subire la morte dei malfattori. Perché anche noi, consci della nostra miseria, ci sforziamo di liberarci dall'arroganza e dalla superbia: preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità parrocchiale ci comportiamo non da nemici della croce di Cristo, ma da discepoli desiderosi di portarla insieme con lui per la salvezza del mondo: preghiamo.
Signore Gesù, la settimana santa ci fa rivivere tutta la tua dolorosa passione. Apri il nostro cuore e il nostro spirito, affinché siamo capaci di parteciparvi attivamente, e meritare così di partecipare anche alla gioia e alla gloria della tua risurrezione. Tu che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Cristo si è offerto vittima di amore, perché si instauri il regno di Dio sulla terra. Esprimiamo con la nostra preghiera la volontà di collaborare con lui a questo fine.
Parole dl congedo e dl saluto
Abbiamo iniziato la settimana santa. Viviamola intensamente, in unione con Cristo, con Maria e con tutta la chiesa. E questa la migliore preparazione alla festa di Pasqua.